Vegano è più costoso? NO!

Lo dice un nuovo studio della Oxford University pubblicato lo scorso ottobre sulla rivista scientifica The Lancet Planetary Health.

Davvero mangiare vegano è più costoso? NO! Assolutamente no. E lo dimostra anche un importante studio di Oxford pubblicato su Lancet.
Foto di Leopictures da Pixabay

Nei paesi ricchi si mangia molta più carne e derivati che nei paesi poveri. Lo studio ha tenuto conto di queste differenze ed è emerso che nei paesi ricchi, Il risparmio di una spesa vegetale al 100% rispetto ad una ‘tradizionale’ onnivora è del 34%. Davvero considerevole. Se però a questo dato aggiungiamo i danni alla salute ed all’ambiente dovuti alla scelta onnivora, il risparmio entro il 2050 si attesterebbe al 53%.

Da anni sostengo che la spesa vegana è molto più economica. Ed è giusto che sia così. Perché il contrario significherebbe che gli animali non costano nulla.

Chiaramente mi riferisco ad una spesa totalmente naturale che è quella che faccio io. Per naturale intendo zero prodotti vegani industriali (ci manca solo che i vegani cadano dentro le trappole delle grande distribuzione che fino ad ieri ci ha ignorato completamente): cotolette panate, yogurt, affettati, latte vegetale, pasti pronti, etc. Questi prodotti son carissimi. E menomale visto che contengono sali, zucchero, coloranti, etc…

Cosa acquisto? Ne parlerò meglio in un altro articolo. In genere verdura di stagione, locale e biologica da piccole aziende locali. Legumi secchi biologici, pomodori secchi biologici, pacchi da cinque chili (così meno imballaggi) di fiocchi di avena integrale biologica, pasta integrale biologica italiana, farina italiana integrale biologica in sacchi da cinque chili. Frutta secca biologica locale. Olio extravergine di olive italiane di tipo ‘itrana’ locale biologico. Tutto qui.

Lo so che sembra strano ma è così: risparmio molto rispetto a chi fa la spesa nei cosiddetti ‘discount’. Un giorno farò un video dimostrativo sull’argomento. In pratica mangio meglio e cioè di qualità e risparmio.

Quello che molta gente non vede è che quando entri in un supermercato sei convinta di risparmiare ma risparmiare rispetto a chi? Ormai ci sono solo supermercati. Prima risparmiavi rispetto ai negozi di alimentari. Ora questi negozi disperati han chiuso quasi tutti. Ed i supermercati hanno raddoppiato i prezzi negli ultimi tre anni. Qualcuno mi smentisca.

E poi c’è un altro fatto: quando entri in un supermercato, raramente esci con solo quello per il quale vi eri entrata. Quindi se pur risparmi da una parte, spendi comunque in altro. Dal fruttivendolo locale biologico c’è solo la verdura di stagione, non ti puoi sbagliare. Quello ti serviva e quello hai preso. Senza imballaggi e senza percorsi obbligati e tessera tipo animali da allevamento.

I principali risultati dello studio

  • Nel mondo, con una dieta vegetale si ottiene un risparmio del 10%. Il consumo di carne, pesce, latticini e uova nei paesi a basso reddito è molto inferiore a quello dei paesi ricchi, i ricercatori hanno tenuto conto come dicevo, diversificando tra paesi ad alto reddito, a reddito medio-alto, medio-basso e basso.
  • Nei paesi ad alto reddito, come già detto, la dieta vegetale fa risparmiare il 34% sul conto della spesa, cioè un terzo: un risparmio davvero notevole!
  • In quelli a reddito medio-alto fa risparmiare il 24%
  • Lo studio ha considerato poi gli aumenti futuri del costo della carne, i danni ormai noti derivanti da una dieta onnivora ed i consistenti danni all’ambiente causati dai giga allevamenti intensivi, giungendo ad risparmio di circa il 53% in caso di spesa vegana rispetto a quella onnivora entro il 2050. E si perché anche se non sembra, i costi dei danni alla salute ed all’ambiente, ricadono su tutta la popolazione (Pure noi su noi vegani)!

I commenti dei ricercatori

Nell’introduzione dello studio troviamo le considerazioni dei ricercatori:.

Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay
  • Il settore alimentare pesa circa 1/3 su tutte le emissioni di gas serra.
  • Senza gli opportuni interventi, l’impatto ambientale del settore alimentare rischia di superare i limiti se non ci saranno degli opportuni interventi volti a contrastare i cambiamenti climatici e l’uso del territorio, dell’acqua potabile e dei flussi biogeochimici associati all’uso di fertilizzanti.
  • Più di un quarto dei decessi a livello globale sono attribuibili a diete squilibrate, per la maggior parte a malattie croniche legate alla dieta, che richiedono anche cure costose che, come già detto, gravano sull’intera popolazione.
  • Una dieta senza il consumo di cibi animali e cioè basata su verdura, frutta, legumi, cereali e noci è una soluzione che si consiglia da anni ormai.
  • Questo tipo di dieta è ormai noto scongiurare le malattie croniche nonché gli spaventosi danni al pianeta ed alle risorse di tutti.

Quindi è chiaro ed inconfutabile il risultato di questo importante studio. La dieta vegana risulta la migliore anche sotto il profilo economico e non di poco. Molto economica per il singolo fruitore ma anche per la società intera che come già visto vedrebbe calare di molto i costi per la sanità e per i danni all’ambiente.

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