Vegano o talebano?

Vegano è solo una definizione che si ispira alla prima comparsa, in Inghilterra nel 1934, di un movimento di persone decise ad evitare animali e derivati nella propria alimentazione.

Da qualche anno noto sui gruppi nei social una continua guerra tra vegani. Le accuse, spesso feroci, che si lanciano uno contro l’altro sono del tipo: ” un vero vegano non porta la cintura di pelle”, “un vero vegano non mangia le vongole”, “un vero vegano non si fidanza con un’onnivora”… Nascono delle vere e proprie risse violente a distanza.

Il focus non sono più gli animali, il loro benessere, l’orrore degli allevamenti intensivi o l’abominio delle industrie sul pianeta e sugli animali… Il focus sembra essere la coerenza, il dimostrare al prossimo quanto più di altri si sia integerrimi e determinati nelle proprie scelte. Questo, a mio avviso, ci rende schiavi di una definizione e ci sposta l’attenzione dal vero argomento: la violenza sugli animali e sul pianeta.

Mucche sulle Alpi
Foto di Danièle Konsbruck da Pixabay

Mi sono imbattuto in un gruppo social in cui diversi ‘vegani’, con post a caratteri cubitali, raccontano delle loro telefonate a ristoratori vegan, durante le quali si informano se chef, camerieri, proprietari e familiari siano o meno vegani e, a seconda della risposta, orgogliosi evitano di prenotare…

Ho notato che queste persone, spesso inflessibili sprezzanti esaltate e giudicanti sono vegane da un paio di settimane… Le prime a ritornare sui propri passi. Ne ho viste tante…

Beh, siccome son stato risvegliato dal mio Angelo Custode ben 35 anni or sono e per ovvie ragioni etiche ho cambiato radicalmente la mia alimentazione da un giorno all’altro, mi sento di dire due cosine a riguardo:

Se senti dentro di te che vuoi cambiare ed intraprendere quindi un percorso di alimentazione sana, giusta e senza violenza, segui il tuo cuore. Ricorda che non siamo una setta e non ci sono precetti da rispettare. Io ho smesso da un giorno all’altro perché è come se fossi rimasto improvvisamente folgorato o ‘illuminato’. Però tu puoi iniziare per gradi o come vuoi, da dove preferisci.

Non ci sono regole e non ascoltare chi ti critica o ti giudica. Ogni passo verso gli animali ed il pianeta va bene. Se ad un compleanno ti hanno regalato un giubbotto di pelle e lo vuoi indossare, fallo. Fregatene. E’ forse meglio buttarlo? Così l’animale sarebbe morto per nulla. Vedi, i monaci buddisti vivono di elemosina. Se per caso qualcuno gli dona bistecche, loro non le buttano perchè l’animale avrebbe sofferto e sarebbe morto inutilmente.

Personalmente, se mi trovassi carne o pesce davanti, non la mangerei (ed è successo tante volte) ma la offrirei ai gatti o ai cani. Però sono posizioni personali. Ognuno fa ciò che crede. Sentiti libera.

Ciò che dobbiamo salvare non sono la coerenza, la posizione o il nostro nome. Dobbiamo salvare quanti più animali possibile. Dobbiamo preservare quanto più possibile le risorse naturali perché questo mondo non è nostro ma dei nostri figli. Avendo risvegliata la coscienza dobbiamo fare del nostro meglio a riguardo. E questo è tutto.

I giudici che incontrerai durante il tuo percorso lasciali parlare. A me ricordano tanto i Fedez o gli Sfera e basta che, senza alcuna cognizione di elementi di armonia o di musica, giudicano cantanti ed artisti bravissimi.

Importanti sono l’Intenzione, l’Osservazione, l’Attenzione. Se sono pure, avverrà tutto da sé, senza sforzo alcuno. La disciplina, quella autentica, quella bella, quella giusta, viene da dentro e non da precetti immaginari.

VegBlog

VegHome

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *