La carne aumenta il rischio di diabete2.

Diversi studi su grandi coorti di partecipanti dimostrano quanto il consumo di carne, pesce e derivati incidano sul rischio di diabete di tipo 2.
Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Più carne si consuma più si rischia di sviluppare il diabete di tipo 2.
Uno studio pubblicato nell’American Journal of Epidemiology [Talaei M, Wang Y, Yuan J, Pan A, Koh W. Meat, dietary heme Iron, and risk of type 2 diabetes mellitus: the Singapore Chinese Health Study. Am J Epid. Published online August 22, 2017. Available at: https://doi.org/10.1093/aje/kwx156. Accessed September 14, 2017].
I ricercatori hanno analizzato le connessioni tra dieta e malattia in 63.257 partecipanti al Singapore Health Study.

Dallo studio è emerso che il gruppo realtivo al consumo di maggiori quantitativi di carne rossa (vitello, manzo, maiale, agnello), pollame e pesce (compresi crostacei), avevano un aumentato rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2; precisamente del 23%, del 15% e del 7%, rispetto al resto dei partecipanti.

In un’altra analisi, i ricercatori hanno scoperto che aumentando l’assunzione di ferro eme ( presente in fegato, manzo, prosciutto, bresaola, pesci, molluschi e crostacei), aumentava in proporzione anche il rischio per il diabete.
Altri studi [Tonstad S, Butler T, Yan R, Fraser GE. Type of vegetarian diet, body weight and prevalence of type 2 diabetes. Diabetes Care. 2009;32:791-796] hanno confermato risultati molto simili.

Adventist Health Study-2 ha dimostrato che aumentando il consumo di prodotti animali come carne rossa e pesce, aumenta il rischio di ammalarsi di diabete 2.

Un altro studio più recente (2023) e più ampio studio USA ha rilevato che le persone che mangiano due porzioni di carne rossa alla settimana presentano il 62% in più del rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Questo rischio può essere limitato notevolmente sostituendo la carne rossa con proteine di origine vegetale.

lo studio è di un team della Harvard T. H. Chan School of Public Health ed è stato pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition. Nello studio si conferma appunto che sostituire la carne con fonti proteiche di origine vegetale, come noci o legumi, potrebbe ridurre il rischio di sviluppare la grave malattia.

I partecipanti al Nurses’ health Study (NHS), al NHS II e all’Health Professionals Follow-up Study (HPFS) erano ben 216.695.

Attraverso questionari ad hoc, sottoposti ogni due o quattro anni per un massimo di trentasei anni, i ricercatori hanno analizzato i dati riportati sugli stili alimentari dei partecipanti ed in questo periodo di valutazione più di ventiduemila persone hanno sviluppato diabete di tipo 2.

Dall’analisi si è rilevato che un frequente consumo di carne rossa è fortemente associato ad un aumento del 62% di contrarre il diabete di tipo 2 rispetto a chi non mangia animali e derivati. Si è anche notato quanto il consumo di carne rossa lavorata (hamburger industriali, prodotti precotti, insaccati, prodotti industriali con ‘carne separata meccanicamente’) comporti rischi maggiori rispetto al consumo di carne non lavorata.
Ogni porzione di carne rossa lavorata, in più al giorno, è associata ad un aumento del rischio del 46% di sviluppare diabete, mentre il consumo della carne non lavorata aumenta il rischio del 24%.

Successivamente è stato valutata anche una dieta con sostituzione della carne, introducendo proteine da fonti vegetali. Il risultato è che con una porzione di noci e legumi si corre un rischio inferiore del 30% di sviluppare diabete di tipo 2. “I nostri risultati supportano fortemente le linee guida che raccomandano di limitare la carne rossa, sia trasformata che non trasformata”, è quanto affermato dal prof. Xiao Gu, primo autore dello studio.

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